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C’è una mappa che turisti e investitori possono seguire per scegliere gli imprenditori onesti e responsabili di Sicilia, Calabria, Campania e Puglia che si espongono in prima linea contro le mafie. E’ la Guida al Consumo Critico della Federazione antiracket, che segnala i mille esercizi i cui titolari si sono rifiutati di pagare il “pizzo” e hanno denunciato i loro taglieggiatori. Da dicembre 2013 questa guida è stata tradotta anche in lingua inglese: una notizia importante perchè i commercianti che non si sono piegati al racket potranno avere in questo modo una clientela più ampia e una solidarietà che supera i confini italiani.

Luane Hess è una nostra operatrice che nell’estate 2012 ha visitato la Sicilia alla scoperta delle realtà che lottano per la legalità partecipando al progetto Kamlalaf: leggendo il suo racconto di viaggio, possiamo percorrere anche noi i luoghi simbolo della lotta alla mafia e incontrare le persone e i commercianti che oggi combattono per il cambiamento. Ecco la sua storia.

“Nella primavera del 2012 decisi di frequentare un percorso di formazione In viaggio con Erodoto promosso da Svep e tenuto dal collega Gianluca Sebastiani. In questo corso ci veniva data la possibilità di riflettere su noi stessi, vivere un’esperienza di vita comunitaria per tre weekend presso l’associazione Piccolo Mondo a Denavolo e anche orientarsi e formarsi nel campo della solidarietà internazionale.
Questo percorso apriva le porte alla partecipazione del progetto Kamlalaf promosso dal Comune di Piacenza, che dava la possibilità ai giovani di fare un viaggio alla scoperta di diverse realtà incentrate sulla solidarietà e sull’incontro tra comunità sociali.

Dopo aver frequentato il corso ed essermi confrontata con gli altri ragazzi, riflettuto e parlato con chi aveva già fatto questa esperienza, tra cui anche mio fratello Luke, ho deciso di intraprendere questo viaggio, non molto lontano ma impegnativo: la Sicilia.

Il viaggio organizzato da Libera Associazione nomi e numeri contro le mafie di Piacenza, in particolare da Fabrizio Statello (nostro accompagnatore) in collaborazione con La pecora nera, mi ha permesso di partire a bordo di un camper insieme ad altri ragazzi, Selena, Glenda, Riccardo, Filippo, Laura per un percorso con diverse tappe per tutta la Sicilia.

Imbarcati a fine luglio a Genova e sbarcati a Palermo, ha avuto inizio un viaggio di conoscenza delle diverse realtà siciliane che hanno intrapreso un cammino di legalità e solidarietà sotto diverse facce.

Il soggiorno infatti è stato scandito da incontri molteplici con realtà del territorio a partire dall’associazione Addio Pizzo di Palermo, la base scout Agesci La volpe Astuta che ci ha ospitati, la Bottega dei sapori e dei saperi della legalità, la visita a Capaci,l’incontro con una grande donna ovvero Pina Maisano, la moglie di Libero Grassi ucciso a Palermo dalla mafia in quanto si opponeva al pagamento del pizzo e anche l’incontro con il questore di Palermo per capire meglio le dinamiche di legalità che sta intraprendendo la città.
Non meno di effetto l’esperienza a San Giuseppe Jato dove abbiamo vissuto l’esperienza della vendemmia in un terreno confiscato alla mafia e anche l’incontro con Don Ciotti, presidente dell’associazione Libera.

Il viaggio poi proseguì sull’onda della memoria con un incontro con i sopravissuti della strage di Portella della Ginestra, con la Casa Memoria di Felicia e Peppino Impastato a Cinisi, con l’associazione Dialogos a Corleone e anche alla Calcestruzzi Ericina, azienda con marchio Lega Ambiente e libera dal pizzo.

A bordo del camper le tappe erano ancora tante tra cui la visita alle saline in cui opera una cooperativa sociale che promuove l’equo solidarietà a Trapani per poi continuare a Catania con il G.A.P.A. (Giovani Assolutamente per Agire), un centro di aggregazione giovanile che attraverso un doposcuola e altre attività condotte da volontari, funge da punto di riferimento positivo per i minori del quartiere popolare San Cristoforo ad alta densità mafiosa. Qui abbiamo potuto esplorare la zona attraverso un gioco, che accompagnati dai ragazzi del centro ci portava a visitare alcune zone chiave in cui ha agito la mafia.

In ultimo l’arrivo a Modica, con la visita della cooperativa sociale Quetzal che produce cioccolato secondo parametri equosolidali e la redazione del giornale Il Clandestino redatto da ragazzi della zona in cui vengono riportate notizie “non falsate” del paese e dintorni .

Certo è che abbiamo avuto anche il modo di visitare il meraviglioso mare della Sicilia ma ciò che rimane maggiormente è l’intensità di un viaggio alla scoperta di una realtà che sta lottando per la legalità ,che ha voglia di un cambiamento e che si “sporca le mani” per farlo. Giovani che non accettano passivamente ciò che gli è imposto ma che agiscono per un cambiamento positivo e civile per riappropriarsi della propria terra e renderla libera.

Il cambiamento sta iniziando e sta anche a noi rendere possibile questo percorso di legalità, trasportando nel nostro quotidiano piccole cose che rendano il vivere un po’ più “legale”: solo così questo viaggio può essere un viaggio senza fine“.

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